tabella Noi Siamo il Nostro Corpo – La fisiologia speciale – Mauro Sartorio
apparato | sintomo | FA | A | CE | B | sentito | rec | |
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cavità orale | archi branchiali | gonfiano molto, cisti liquide, linfoma non hodgkin | qualcosa che mi piomba addosso all'improvviso | |||||
cavità orale | denti polpa vasi e terminazioni nervose | dolore e mobilità dei denti (parodontite), il dolore non appare dopo qualche giorno, ma da 2 a 8 ore in seguito al fatto concreto che ha permesso di mordere, con facili esasperazioni quando i denti vengono usati con la masticazione. | non essere adeguato a mordere | |||||
cavità orale | denti gengiva | gengiviti e le gengive sanguinanti, gonfia, il sanguinamento può presentarsi con lo sfregamento del cibo o dello spazzolino su tessuti debilitati | non avevo il diritto di mordere, ma ora ho potuto farlo | gengive si stiano ritraendo o siano ritratte, è chiaro che la percezione della persona è o è stata per lungo tempo in una routine | ||||
cavità orale | tiroide ex dotti | gonfia senza dolore sensibilità interna, fastidio alla deglutizione, gozzo hashimoto | fare in fretta, ho le mani legate, impotenza femmile | |||||
cavità orale | dentina | carie | il tessuto ripara dolorosamente e ricalcifica con abbondanza e maggiore durezza, creando uno strato in più detto dentina secondaria, del tutto simile a un callo osseo. Il dolore viene percepito poche ore dopo il fatto concreto CL del tipo “sono riuscito a mordere”. Anche in questo caso, come sempre, per fare sintomi perduranti e importanti è necessario fare lunghe recidive | non essere adeguato a mordere, con un senso di svalutazione di non essere sufficiente, adeguato a poterlo fare. Per comprendere meglio la diversa sfumatura delle due percezioni sopra citate, si pensi a due cani: un lupo grande e grosso trattenuto al palo dal guinzaglio e che è impedito a mordere il piccolo barboncino (processo ectodermico sullo smalto), e lo stesso barboncino che vorrebbe ma non si sente abbastanza forte per mordere il grosso lupo (processo mesodermico sulla dentina). | ||||
cavità orale | denti periostio | sensibilità a caldo e freddo | gravi impedimenti, separazioni dolorose. | |||||
cavità orale | denti smalto | lo smalto si riduce ulcerando, ovvero decalcifica. La decalcificazione dello smalto si manifesta come macchie biancastre, che possono scurirsi a marroni o nere con l’assorbimento di sostanze coloranti come il fumo o il caffè. | “non avere il diritto di mordere” o anche “essere impedito a mordere” una cosa buona, ma anche per aggredire qualcuno. | |||||
cavità orale | denti anteriori | azzannare, per aggredire o per essere affondati in qualcosa di buono | ||||||
cavità orale | denti posteriori | trattenere qualcuno o qualcosa | ||||||
cavità orale | faringe | solletica gola | solletica gola tossettina per sputare una piuma | pizzicore | non voler il contatto con qualcosa che va in bocca, non poter dire qualcosa che pesa sul cuore, essere impedito, sputare il rospo | |||
cavità orale | laringe muscolatura | dolore alla deglutizione | ho mandato giù qualcosa che non va ne su ne giù | |||||
cavità orale | lingua morsicata | lingua morsicata | motoria, impaccia il movimento della lingua | ero impedito ad afferrare un boccone e ora sono riuscito | ||||
cavità orale | mucosa orale | Soprastante la submucosa della cavità orale c’è l’epitelio pavimentoso ectodermico, che aumenta la sensibilità in Fase Attiva dando quella sensazione di piuma che solletica in gola, con una tossettina che sembra volerla sputare. | In soluzione si sperimenta il calore da PCL-A e la mucosa ripara con il tipico pizzicore. | Il tessuto ectodermico risponde al sentito biologico della perdita di contatto, che nella bocca può essere tradotto come “non volere un contatto con qualcosa che va in bocca” oppure “non poter dire qualcosa”, “essere impedito nel dire qualcosa che si ha sul cuore”. L’azione di “sputare la piuma” (o “sputare il rospo”) porta in PCL con gonfiore ma senza dolore. Se il sintomo è prevalente nel lato destro della bocca, per un destrimane è il relazione a partner, papà, colleghi, ecc., se a sinistra in relazione a mamma o figli (per i mancini l’esatto opposto). | ||||
cavità orale | salivari ghiandole | Un limone è buono, ma è anche molto acido, e per poterlo deglutire è necessaria molta saliva che lo neutralizzi: così intervengono le ghiandole parotidi, sottomandibolare e sottolinguale, aumentandone la produzione (Fase Attiva), senza ulteriori sintomi. | In PCL-A si avverte immediatamente un drastico calo di produzione: la bocca secca è il segnale preciso che indica il momento in cui il boccone è stato definitivamente deglutito o sputato. Se oltre all’aumento di produzione c’è stata anche una crescita di tessuto ghiandolare, si avrà in PCL un processo infiammatorio con presenza di micobatteri, che potrebbe essere chiamato parotite. La ghiandola può gonfiarsi lentamente in Fase Attiva in corrispondenza dell’aumento funzionale, divenendo progressivamente notevole nell’arco di alcune settimane/mesi.Quando invece i gonfiori sono molto pronunciati e improvvisi (dalla sera alla mattina), non si tratta della ghiandola in sé, ma di un processo sul suo dotto escretore che in PCL-A si occlude, bloccando la saliva e gonfiando di colpo la testa della ghiandola. E’ questo il caso dei cosiddetti orecchioni. Se quindi il gonfiore appare alla mattina appena svegli, la CL è avvenuta poco prima di andare a dormire (massimo un paio d’ore), se appare di giorno è avvenuta entro 1-2 ore prima. | Per la qualità secernente, sono le ghiandole salivari ad occuparsi di bagnare il boccone per poterlo inglobare o sputare meglio. La percezione biologica è quella in una situazione di allerta per “qualcosa che ho afferrato, che è buono ma è un po' ostico”, o “qualcosa che ho afferrato, ma devo sputare fuori”. Essendo i dotti costituiti di tessuto ectodermico, la percezione biologica contiene una sfumatura di impedimento, separazione. | ||||
cavità orale | tiroide ghandola | nodulo freddo ormoni t3 t4 | necessito di essere più veloce per afferrare un boccone vitale o per fuggire ad un predatore | |||||
cavità orale | submucosa orale | ulcere aftose, candidosi orale, stomatite | aumenta la propria funzione (assorbente o escretoria) senza sintomi evidenti. | In soluzione i processi di riparazione con funghi o micobatteri (micosi) producono le afte, che si manifestano con le dolorose ulcerazioni della mucosa soprastante, giallognole all’interno con un contorno eritematoso che brucia (chiamate ulcere aftose, candidosi orale, stomatite, faringite…). Questo è il classico “mal di gola” bruciante. La sensazione dolorosa e bruciante compare dopo alcune ore dall’inizio del processo batterico, coincidente con il fatto concreto CL. | “boccone che non si riesce a ingoiare o a sputare”, sia in senso reale – ad esempio un malato grave che per il dolore non riesce ad assumere correttamente il cibo – sia in senso traslato – ad esempio un uomo che pensa di avere vinto al lotto e invece scopre che la schedina non è stata registrata (non riesce ad afferrare il boccone). Attenzione: non si tratta strettamente di sputare “parole”, sputare il rospo”, che è invece una percezione corticale molto lontana dal sentito arcaico delle submucose. Per la submucosa la lateralità destra della bocca è relativa al non riuscire a ingoiare il boccone, quella sinistra a non riuscire a sputarlo. | |||
cavità orale | tonsille | aumenta la propria funzione, lento e graduale gonfiore (ipertrofia e iperplasia) per l’aumento della funzione secretoria | ripristina in soluzione con l’intervento di funghi o micobatteri, riduzione del tessuto in eccesso con caseificazione (ascessi tonsillari, tonsillite purulenta) tramite funghi (micosi) o micobatteri (tubercolosi delle tonsille). | La percezione viscerale biologica che attiva la tonsilla destra è infatti “non riuscire a mandare giù un boccone già afferrato”, una situazione che, per un fatto improvviso, non si riesce ad afferrare definitivamente. Come nell’esempio che riporta lo stesso Hamer: una persona è convinta che l’appartamento sia stato assegnato a lui (boccone già afferrato), e all’ultimo momento viene dato a qualcun altro. Qualcun altro gli ha rubato il boccone (casa, posto di lavoro…), gli ha “tolto il pane di bocca”. La tonsilla sinistra risponde invece al “non riuscire a espellere un boccone che si vuole sputare”. Una tonsillite destra e sinistra si presenta quando improvvisamente (DHS) non si riesce né a sputare né a inglobare un boccone, rimanendo bloccato in gola. | ||||
respiratorio | alveoli | polmonite | E’ chiamato “Polmonite” un processo endodermico che può essere relativo agli alveoli polmonari (specializzati nella qualità assorbente) o ai bronchioli (specializzati nella qualità secernente). In Fase Attiva i tessuti incrementano la funzione e le cellule possono proliferare, con l’obiettivo di incamerare più aria. Qualità assorbente: gli alveoli. Gli alveoli, si occupano di assorbire l’ossigeno e rilasciare l’anidride carbonica. Nella Fase Attiva cercano di farlo meglio e di più, ma non si avvertono sintomi, anzi, tecnicamente si respira meglio grazie alla maggiore ossigenazione: per questa ragione lo stesso Hamer dice che, quando si tratta di tessuti endodermici, “si vive meglio con un tumore che senza”. Quando il processo è proliferativo ed è intenso, specialmente per gli alveoli, può essere evidente alla TAC in forma di macchie o noduli. Un aumento di volume del tessuto impiega comunque settimane, mesi, anni per essere evidente, ma siccome è asintomatico, spesso viene diagnosticato casualmente con reperto occasionale, e se viene osservato proprio in fase di moltiplicazione cellulare può venire dichiarato processo tumorale “maligno”. | In soluzione PCL-A si ha la tosse nervosa stizzosa di petto, che è il primo sintomo che consente di chiamare il processo “polmonite”. Gli alveoli in soluzione assorbono meno ossigeno: in PCL-A la bassa saturazione dà la sensazione di essere sempre a 5000 metri, e anche respirando normalmente l’aria non basta mai, non si riesce a guadagnare. Sotto sforzo c’è subito affanno, ma appena ci si ferma torna alla normalità. Se la Fase Attiva è stata intensa e ha prodotto tessuto in eccesso con proliferazione cellulare, in PCL questo viene incapsulato oppure, quando i micobatteri sono presenti, viene ridotto con processo di caseificazione, detto tubercolosi. Un sintomo chiaro che rivela il lavoro in atto dei funghi è il sudore notturno, che però è limitato al solo torace. | Durante la Crisi Epilettoide e la PCL-B si può avere l’espulsione con colpi di tosse di muco frammisto a sangue (i residui della caseificazione cellulare). E’ quindi chiaro che non c’è tubercolosi polmonare senza noduli nella Fase Attiva. | Durante la Crisi Epilettoide e la PCL-B si può avere l’espulsione con colpi di tosse di muco frammisto a sangue (i residui della caseificazione cellulare). E’ quindi chiaro che non c’è tubercolosi polmonare senza noduli nella Fase Attiva. | Gli alveoli proliferano quando la percezione viscerale è “panico di morire, o paura che qualcun altro muoia”. Si ritiene che con un unico focolaio nel polmone la paura sia in rapporto ad una persona cara, con più focolai sia in rapporto a se stesso. Si tratta di una percezione molto arcaica, dove la sensazione di morire il corpo la vive come ammanco di ciò che è essenziale per la vita: l’aria. | |
respiratorio | bronchi motoria | nessun sintomo | La crisi d'asma coinvolge i muscoli e capita la fine della pclA e non ha alcuna relazione con ciò che sta capitando in quell'istante fa fatica ad espirare | Minaccia per il proprio territorio una situazione di improvvisi instabilità e di incertezza dove sento che stanno per venirmi dentro il mio spazio. Un uomo si trasferisce in una casa nuova e vede vicino a fare qualcosa che senti un pericolo per la propria famiglia, un bambino vive nell'angoscia che il fratellino entri in camera per rubargli i giochi, Nella ce la situazione di incertezza è stata già messa in sicurezza | È facile che stessa crisi d'asma diventi motivo di spavento trattenendo così la persona in sospeso, naturalmente non dura più di 20-30” | |||
respiratorio | bronchi mucosa | bronchite | L’ulcerazione della mucosa di epitelio pavimentoso dei bronchi avviene in Fase Attiva, senza sintomi. | La Bronchite si manifesta invece in PCL-A quando, dopo non più di 2-4 ore dal fatto concreto che ha permesso la soluzione (CL), compare una tosse secca di petto causata dalla riparazione dei tessuti, che gonfiano e producono muco. In questa fase, durante l’espirazione, è possibile avvertire il caratteristico fischio, generato dal passaggio dell’aria nei rami bronchiali ristretti e difficoltà ad espirare. | In PCL-B il muco tende a staccarsi e a espettorare , con tosse grassa, fino al ripristino della funzione normale delle mucose. | La percezione biologica che rilassa in PCL-A è “ho potuto mettere in sicurezza una situazione instabile in casa, in famiglia, o nel lavoro…”. Infatti la Fase Attiva dei bronchi, per un destrimane, è la “minaccia nel proprio territorio”, ovvero “una situazione di instabilità, insicurezza”. Una sensazione drammatica come quella che può percepire un bambino di fronte ad un litigio tra i suoi genitori che sono tutto ciò che ha e che gli garantisce la sopravvivenza. Oppure una donna che inaspettatamente inizia ad avere forti sospetti che il marito abbia un'amante, un uomo che si sente in pericolo dopo aver sentito voci di corridoio che la sua azienda ha iniziato pesanti tagli al personale. Per la donna mancina la percezione è invece di uno “spavento improvviso” che toglie il fiato, che può essere sempre in relazione a una situazione critica a sistemare. | ||
respiratorio | bronchioli | polmonite | Qualità secernente: i bronchioli. I bronchioli (attenzione, non i bronchi) sono sottilissimi rametti che sorreggono e connettono il “grappolo” degli alveoli. Secernono muco: in Fase Attiva, e soprattutto in Crisi Epilettoide, aumentano la secrezione. I polmoni hanno la stessa origine embrionale dell’intestino e, arcaicamente, si sono trasformati con lo scopo di digerire il “boccone aria”. Come avviene nell’intestino, il muco prodotto dai bronchioli ha quindi la funzione di agevolare il passaggio del “bolo aria”. I bronchioli in Fase Attiva sono i responsabili di quella che è chiamata “polmonite cortico-refrattaria”, ovvero che resiste ai farmaci cortisonici: poiché i bronchioli producono muco in Fase Attiva, e la somministrazione di cortisone aumenta la simpaticotonia, aumenta quindi anche la produzione di muco, rendendo ancora più difficile la respirazione. | Se il tessuto, per sostenere l’aumento funzionale, cresce con moltiplicazione cellulare, in PCL viene demolito con necrosi e si può avvertire il sapore di ferro in bocca (un po’ di sangue ossidato). In una routine con continue recidive, in cui i tessuti entrano ed escono ripetutamente da Fasi Attive e PCL, può venire diagnosticato l’enfisema polmonare: la trama è indurita e fragile, e può bastare un colpo di tosse per lacerarsi. E anche la cosiddetta “mucoviscidosi” si crea per effetto di moltissime recidive, in seguito alle quali il tessuto polmonare presenta parti necrotiche. Le due colorazioni nella percezione biologica degli alveoli e dei bronchioli sono leggermente diverse, ma entrambe inerenti alla necessità per una mancanza dell’arcaico “boccone aria”. Si capisce come un basso assorbimento di ossigeno da parte degli alveoli in PCL-A, possa attivare i bronchioli nella sensazione “manca l’aria”. I due processi vanno quindi spesso insieme. La broncopolmonite è un chiaro esempio di etichetta che crea un entità nosografica a sé, con la quale è necessario frammentare l’approssimazione in elementi precisi e distinti: il processo degli alveoli, quello dei bronchioli, quello dei bronchi e così via, in base ai sintomi concreti. Ogni tessuto ha infatti il suo binario indipendente, il suo processo bifasico indipendente, e la sua particolare percezione biologica che giustifica la fisiologia speciale. | I bronchioli si attivano con un sentito di “paura di soffocare, mi manca l’aria”. Molto evidente quando si hanno processi polmonari che causano difficoltà respiratorie, ma frequente anche nei piccoli e quotidiani ammanchi d’aria. Per esempio, il tipico sapore di ferro in bocca dopo una lunga corsa col fiato tirato, è il sintomo che i bronchioli avevano aumentato temporaneamente la funzione per ricevere più aria possibile. | |||
respiratorio | laringe mucosa | Tosse, laringite, raspino in gola, catarro, | Se hai tosse secca, o la gola che raschia, o hai la voce bassa… la tua laringe è in un processo di fisiologia speciale, e quindi in una delle particolari fasi della curva bifasica, vediamo quale: la laringe è tappezzata di epitelio pavimentoso ectodermico, che ulcera nella Fase Attiva causando il tipico raspino in gola. Quindi, se hai il “raspino”, sai che sei in Fase Attiva della curva bifasica | Pochi minuti, massimo un paio d’ore dopo la soluzione (l’evento CL che ha provocato il rilassamento) e per tutta la fase PCL-A, si ha l’infiammazione della laringe (laringite) e la tosse secca. | Nella fase PCL-B si presenta catarro che viene espulso con tosse grassa | La mucosa laringea di un destrimane entra in allerta fase attiva con la percezione biologica di spavento improvviso che lascia a mezz'aria senza fiato, senza terra sotto i piedi e senza parole. papà ha sbattuto la porta e se n'è andato | ||
respiratorio | laringe motoria | afonia, tono | Se è coinvolta la muscolatura delle corde vocali, in una Fase Attiva molto intensa si può sentire la gola chiudersi e una certa difficoltà a inspirare. La voce può diventare più acuta per la tensione delle corde vocali | A pochi minuti dall’inizio della PCL-A e per tutta la durata della fase di riparazione si ha afonia, O comunque voce rauca, cioè difficoltà ad emettere suoni con la voce, con ripristino a partire dalla PCL-B. Può capitare che la flaccidità della muscolatura della laringe in pcla faccia andare ripetutamente di traverso il cibo, A causa dell'epiglottide che non chiude perfettamente | La crisi d'asma coinvolge i muscoli e capita la fine della pclA e non ha alcuna relazione con ciò che sta capitando in quell'istante, fa fatica ad inspirare | I muscoli laringei di un destrimane, reagiscono allo spavento improvviso quando vorresti sparire volatilizzarti, Ti hanno sorpreso mentre facevi qualcosa che non dovevi fare e vorresti sparire. Ma anche qualcosa di molto imbarazzante, che figura, sono rimasta paralizzata a bocca aperta, volevo sparire. Tutti possiamo sperimentare che, quando ci spaventiamo, avvertiamo i muscoli della gola stringersi. Questo è né più né meno, allo spavento reagiscono i muscoli della laringe. E invece diverso il discorso per un uomo mancino la cui laringe risponde a una minaccia per il territorio, una situazione di instabilità e improvvisa incertezza. | ||
respiratorio | laringe muscolatura corde vocali | afonia, tono | In Fase Attiva il muscolo atrofizza senza sintomi, | in PCL-A cede immediatamente tonicità rendendo difficoltoso sostenere il volume : sono tutte quelle situazioni dove, per esempio, ci si è squarciata la gola per parlare molto forte e, solo successivamente in riparazione, crolla il tono. La flaccidità temporanea del muscolo impedisce soprattutto il raggiungimento dei toni acuti. | Restando in tema afonia e voce: le corde vocali sono muscoli striati di origine mesodermica che rispondono con svalutazione nel “non riuscire ad usare la voce adeguatamente”. La percezione in Fase Attiva è “la mia voce non è sufficiente, non riesco a farmi sentire”. | |||
respiratorio | laringe connettivo corde vocali | afonia, tono, polipi alle corde vocali | Quando la percezione di svalutazione ha una sfumatura più qualitativa, di forma, “la mia voce non è abbastanza bella”, viene coinvolto il tessuto connettivo delle corde vocali. | In una routine in cui si fanno molte recidive , le continue necrosi e cicatrizzazioni producono “polipi” o “noduli” che, per chi usa la voce per professione, possono diventare un anatema avvolto in una paura che si autoalimenta. | ||||
respiratorio | adenoidi | russare | [a] Le submucose dell’olfatto arcaico si trovano nei seni paranasali e includono le adenoidi: aumentano la ricettività in Fase Attiva e si potrebbe notare una pronunciata sensibilità agli odori; a volte producono un muco molto liquido trasparente e, se le adenoidi gonfiano, può presentarsi una certa difficoltà a respirare dal naso ed eventuale russamento. Ma generalmente è da considerarsi una fase asintomatica. Se però è molto intensa o si protrae, la submucosa endodermica può ispessire fino a fare i polipi. | Quando sono le adenoidi a caseificare, si ha il tipico gusto amaro che scende in gola. | In PCL-B il naso cola e il muco viene espulso. | |||
respiratorio | raffreddore trasparente | [b] La mucosa preposta all’olfatto “recente” in Fase Attiva ulcera senza sintomi. | Il cosiddetto raffreddore (in gergo medico “rinite”), che davvero nulla ha a che fare con il freddo nonostante l’etimologia, è un’infiammazione delle mucose delle cavità nasali, che possono essere sia di origine endodermica (innervate dal paleoencefalo[a]), sia di origine ectodermica (innervate dal neoencefalo[b]). In PCL-A produce muco chiaro trasparente e viscido che tappa il naso, mentre cola soprattutto in fase PCL-B. Questa è la condizione più comune che chiamiamo “raffreddore”. Il tempo che intercorre tra il fatto concreto CL che risolve, e la prima sensazione di irritazione delle mucose (PCLA) è compreso tra alcuni minuti e 2-3 ore. | Gli starnuti sono Crisi Epilettoidi all’interno della fase di riparazione, che agevolano l’espulsione del muco. | In PCL-B il naso cola e il muco viene espulso. In PCL-A produce muco chiaro trasparente e viscido che tappa il naso, mentre cola soprattutto in fase PCL-B. Questa è la condizione più comune che chiamiamo “raffreddore”. Il tempo che intercorre tra il fatto concreto CL che risolve, e la prima sensazione di irritazione delle mucose (PCLA) è compreso tra alcuni minuti e 2-3 ore. | [b] I tessuti più recenti corticali, che invece analizzano la qualità degli odori per distinguere se è una fragola o una banana, in Fase Attiva ulcerano (senza sintomi) con l’intento di annusare più forte e rilevare quale odore è nell’aria, perché “c’è un pericolo dietro l’angolo, non so cosa mi aspetta” per le cavità paranasali, e un’”ansia per il futuro prossimo” più diretta, “devo tenere sotto controllo per avvertire cosa potrebbe essere” per le mucose delle narici. La bestia alza il naso e mantiene l’allerta per sapere in anticipo “cos’è questo odore”. In soluzione, ovvero quando ci si è resi conto che dietro l’angolo non c’è nulla di preoccupante o dopo avere affrontato il pericolo, i tessuti riparano con i tipici sintomi del raffreddore. | ||
respiratorio | raffreddore muco giallo | In soluzione PCL si produce muco giallo denso (ad opera dei micobatteri) che, dopo molte recidive, ammassandosi e premendo nelle cavità, può fare sinusite. Il dettaglio sul colore del muco (giallo o trasparente) può essere utile alla precisione nell’identificare il tessuto coinvolto nel processo e, conoscendo la sua funzione biologica, risalire alla percezione biologica. | Gli starnuti sono Crisi Epilettoidi all’interno della fase di riparazione, che agevolano l’espulsione del muco. | In PCL-B il naso cola e il muco viene espulso. | [a] L’olfatto arcaico endodermico (muco giallo in PCL) in Fase Attiva aumenta la sua sensibilità quando deve “annusare l’aria per sentire meglio la preda o evitare il predatore”, ovvero è una situazione che “puzza male”. L’adenoide destra gonfia in Fase Attiva per “essere più rapido nel cogliere l’odore del predatore”. | |||
5 leggi biologiche – la Fisiologia Speciale – Noi siamo il nostro corpo – Mauro Sartorio – 5 L B